(Dayrl Hannah è Pris in Blade Runner, 1982, di Ridley Scott, trasposizione cinematografica del romanzo Ma gli androidi sognano pecore elettriche di Philip K. Dick)
Nomi: Leon, Rachael, Roy, Pris, Zhora…
Padre: Philip K. Dick
Concezione del mondo: «Ma a un androide non si può far niente, perché se ne strafregano.»
Così vive un androide: «Cosa si prova ad avere un bambino? Cosa si prova a nascere? Noi non nasciamo, noi non cresciamo. Invece di morire per una malattia, o di vecchiaia, noi ci esauriamo, come le formiche. Ecco, come le formiche. Ecco cosa siamo.»
Così muore un androide: «Sembrava adesso più calma, ma si percepiva ancora una disperata tensione dentro di lei. Eppure, quel suo fuoco interiore, così oscuro e profondo, si era dileguato, la sua forza vitale era svanita, come aveva già visto in tanti altri androidi. La classica rassegnazione, una accettazione puramente meccanica e razionale di ciò che un organismo autentico, con due miliardi di anni di evoluzione e d’istinto di conservazione, non avrebbe mai potuto sopportare.»
Cosa ne pensano gli umani: «Peccato però che lei non vivrà!..Sempre che questo sia vivere.»
Una frase cult: «Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.»
(rrb)